08/02/15
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Più salute per la gente e anche per il pianeta.
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"Chi ha paura di sognare
e' destinato a morire"
Bob Marley
 


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Il computer sa cosa pensi Un software legge la mente
Dimostrato da Intel un sistema che analizza l'attività cerebrale e individua le parole che una persona sta immaginando. In futuro, permetterà di comandare dispositivi elettronici senza usare le mani
LEGGERE la mente non è più un'attività riservata agli studiosi
delle psiche o ai maghi. Il colosso dei microprocessori Intel ha
appena presentato un software in grado di indovinare con estrema
accuratezza cosa una persona sta pensando tramite l'analisi della
sua attività cerebrale.



Il sistema è stato dimostrato per la prima volta al Tech Heaven di
New York. La tecnica è ancora in una fase di sviluppo, ma promette
di aprire scenari potenzialmente rivoluzionari tanto
nell'informatica di consumo che nell'assistenza alle persone
affette da gravi handicap fisici.



Il programma messo a punto da Intel è collegato a
un'apparecchiatura per la risonanza magnetica. A un soggetto viene
chiesto di pensare una serie di nomi comuni suggeriti da un
ricercatore. L'algoritmo associa a ogni parola le aree del cervello
che si attivano quando esse vengono pensate. Successivamente, al
soggetto viene chiesto di pensare a una delle parole
precedentemente suggeritegli. Durante i test, il sistema creato da
Intel ha mostrato un'accuratezza superiore al 90 per cento.



I maggiori limiti della tecnologia sono legati all'ingombro e al
costo delle attuali apparecchiature per la risonanza magnetica. Ma
secondo Dean Pomerleau, ricercatore dei laboratori Intel, i
progressi nel settore permetteranno in un futuro prossimo di far
entrare tutto il necessario nell'ingombro di un cappello. Un altro
sviluppo riguarderà la possibilità di individuare parole riferite a
concetti astratti e non solo a persone o oggetti.



Lo scopo dei ricercatori che lavorano a queste applicazioni non è
creare nuove macchine della verità, ma fornire nuove modalità di
interazione tra l'uomo e le macchine. Se la ricerca andrà avanti,
in futuro sarà possibile comandare un computer senza usare
tastiera, mouse o touch-screen. Ma la ricaduta più importante si
avrebbe nell'assistenza alle persone affette da gravi invalidità o
menomazioni fisiche, che potrebbero riacquistare una parziale
autosufficienza manovrando col pensiero sedie a rotelle,
sintetizzatori vocali e altri strumenti di assistenza fisica.

Fonte



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